Sono stati tre giorni bellissimi. Nonostante qualche capriccio del tempo e soprattutto il primo giorno.

Ma andiamo con ordine:

Sull’ allegra brigata non avevo dubbi. Ormai ci conosciamo davvero tutte/i e questo è un grande privilegio. Rende tutto più facile, l’intesa è una certezza.

Il Veneto poi è la mia seconda patria, con una nonna che parlava solo in dialetto vicentino! Quindi ho giocato in casa.

Partenza puntualissima, saluti e baci, immancabile pisolino dell’andata.

Subito ci siamo immersi nel mondo magico del Canova, presso la gipsoteca che ospita i prototipi o calchi dei suoi capolavori. È ambientata negli edifici della sua famiglia ed abbiamo potuto così visitare anche la sua casa natale. Sculture meravigliose e capolavori eterni. Uno spettacolo.
Quindi arrivo a Feltre.

Vi garantisco che lo scroscio d’acqua che ci ha accolti non è riuscito a smontare il nostro entusiasmo. Grazie anche ad una guida eccellente. Ombrelli aperti e via, su e giù per Feltre che è una splendida cittadina.
L’impatto quindi è stato assolutamente positivo, certo con la speranza di un tempo migliore.
L’albergo era meraviglioso, un ex bachificio, su un’altura che dominava tutta una zona ricca di borghi e vigneti. Ricordo che comunque anche in queste zone la bachicoltura era praticata in tutte le case e spazi disponibili.

Il giorno successivo è stato dedicato alla cosiddetta “via del prosecco”. Intere colline ricoperte di vigneti, ordinate e pulite. Intervallate da splendide ville patronali.

Un ambiente comunque diverso dalle nostre Langhe. Direi più “appuntito”, comunque molto affascinante. Partenza da Conegliano, che non mi ha emozionata, e su e giù per colline e vigneti. Per finire in un posto magico, con un mulino funzionante ed antico, un posto fiabesco. Foto di gruppo….
E per concludere visita ad una grande cantina della zona dove si sono scatenati gli acquisti con un brindisi immancabile. Pacchi e pacchetti e ritorno in albergo. Cena e meritato riposo.

La vera chicca è stata la mattina del terzo giorno con la visita al Castello di San Salvatore. Splendido.
E un ringraziamento alla Signora che ce lo ha mostrato e raccontato. Veramente brava. Tutti entusiasti.
Un doveroso omaggio al Milite Ignoto, monumento ai caduti della prima guerra. Struggente.
Riecco il nostro pullman, il bravo autista, la nostra Daniela che ci ha ricondotti nella nostra comunque splendida realtà.

Complimenti a Flamboyant per l’ottima organizzazione.

Stanca? Non vedo l’ora di rimettermi in viaggio. Ormai è una piacevole forma di dipendenza.

 

 di  Loredana Odazzi